Chi è e cosa fà

L’Assistente Familiare, comunemente chiamata “badante” è una lavoratrice subordinata domestica che fornisce il servizio di assistenza alla persona. Il servizio essenzialmente garantisce:

  • compagnia e accompagnamento;
  • aiuto nell’igiene personale;
  • preparazione ed eventuale somministrazione del cibo;
  • igiene ambientale.

Come si configura il rapporto di lavoro

Il datore di lavoro è la persona che si assume l’onere del rapporto, per sé o per altra persona, quindi può essere un familiare dell’assistito o l’assistito stesso.

Il datore di lavoro deve adempiere ai seguenti obblighi:

  • formalizzare il rapporto con regolare contratto;
  • versare i relativi contributi INPS ogni tre mesi;
  • garantire i diritti previsti per la lavoratrice.

La retribuzione della badante è commisurata al livello professionale e alla quantità di ore lavorate.

La badante può essere assunta in una determinata fascia oraria giornaliera oppure in regime di convivenza. All’atto dell’assunzione nel contratto deve essere riportato il regime di orario concordato.

La badante deve ricevere dal datore di lavoro regolare busta paga e dichiarazione reddituale annua (CU), e al termine del rapporto di lavoro avrà diritto al trattamento di fine rapporto (TFR)

La badante può essere assunta esclusivamente da una famiglia o da un’agenzia di somministrazione lavoro.

Agevolazioni fiscali e sussidi

Se l’assistito è riconosciuto non autosufficiente e con reddito annuo non superiore a € 40.000, si potranno portare a detrazione IRPEF i contributi previdenziali pagati nell’anno per un massimo di € 2.100.

Se invece è autosufficiente la detrazione fiscale è di € 1.100.

Nel caso in cui l’assistito avesse una polizza assicurativa, normalmente viene richiesta la documentazione a supporto per il rimborso del servizio domestico. Bisogna pertanto verificare attentamente la polizza.

Vi sono altresì agevolazioni fiscali o sussidi regionali o comunali che intervengono a supporto della famiglia nel caso di non autosufficienza.

Rischi e contenziosi

Il rischio più ovvio in cui può incorrere la famiglia che assume una badante è quello derivante dalla “non messa in regola” totale o parziale. Il lavoro domestico non dichiarato interamente o parzialmente è pesantemente sanzionato dall’INPS.

È sufficiente che la lavoratrice denunci il lavoro irregolare per fare scattare le ispezioni e le sanzioni.

Nell’anno 2016, le vertenze sindacali e le denunce giudiziarie sono cresciute del 57% rispetto all’anno precedente.

Tutti gli obblighi di legge sono in capo al datore di lavoro.

In caso di vertenza, al normale riconoscimento economico verso la lavoratrice si aggiungono gli interessi e i costi legali.

Per evitare di incorrere in tali sanzioni è necessario:

  • regolarizzare sempre e comunque il rapporto di lavoro dal primo giorno;
  • pagare regolarmente i contributi INPS trimestrali;
  • ricordarsi sempre di chiudere il rapporto di lavoro quando cessa, altrimenti per l’INPS rimane aperto;
  • rivolgersi presso organizzazioni specializzate per la giusta interpretazione del contratto di lavoro;
  • instaurare un rapporto di collaborazione con la lavoratrice nel rispetto dei rispettivi ruoli.

In caso di ricevimento di vertenza sindacale, è bene rivolgersi subito a personale esperto e competente presso i nostri uffici, ed evitare di cercare soluzioni extragiudiziali che non hanno alcun valore legale.

Nella fase di ricerca della badante è bene prestare molta attenzione a che le strutture e organizzazioni specializzate a cui ci si rivolge siano autorizzate a svolgere i servizi di intermediazione lavoro.

In caso contrario i rischi sono notevoli, infatti se chi ti fornisce la badante attraverso un corrispettivo economico non ha l’autorizzazione per farlo, potresti essere chiamato a rispondere per truffa ai danni della lavoratrice e dello Stato e la lavoratrice potrebbe aprire un contenzioso nei tuoi confronti per mancato pagamento delle retribuzioni o, in caso di infortunio, l’INAIL potrebbe rivalersi su di te. Se poi la lavoratrice fosse extracomunitaria non regolarizzata, potresti essere accusato di favoreggiamento della clandestinità.