Le donne del Direttivo si sono incontrate lunedì 22 marzo per confrontarsi sulle tematiche femminili riconducibili al settore in cui operano.
Presenti alla riunione tutte le realtà dell’associazione (famiglie, imprese e procuratori d’aiuto).
La discussione si è soffermata particolarmente sugli aspetti dell’assistenza e sulla cura, più specificatamente sul peso e la responsabilità che grava sul genere femminile e che quindi occorre supportare adeguatamente.
Il lavoro di assistenza è caratterizzato sostanzialmente dalle donne. Quasi la totalità degli operatori sono donne, il 50% dei presidenti di cooperative sociali del settore SPAD sono donne, così come le lavoratrici domestiche al 90% e i caregiver familiari.
Visti i numeri, intervenire a sostegno del settore di ausilio familiare, significa aiutare le donne.
Occorre quindi passare dalla fase di denuncia a quella della proposta.
Sostenere la proposta dell’associazione di sgravare fiscalmente il costo dell’assistenza di ausilio familiare sulle famiglie, significa: garantire adeguato supporto assistenziale, oggi a totale carico familiare; riqualificare i servizi domiciliari; accrescere il potere d’acquisto delle lavoratrici e rafforzare l’economia delle imprese.
L’intera associazione dovrà quindi continuare, con maggior incisività, la sua azione di sensibilizzazione verso le organizzazioni sociali e politiche affinché la tematica della non autosufficienza e della relativa cura sanitaria e di ausilio trovi soluzioni stabili nel tempo.
Occorrerà inserire il nostro settore nella discussione sull’occupazione femminile, al centro del recovery plan e dei progetti ad esso collegati.
Il sostegno formativo per qualificare gli interventi assistenziali e l’imprenditorialità femminile sono un primo passo concreto per sostenere il settore.
Per raggiungere tali obbiettivi occorre dispiegare azioni di maggior coinvolgimento di tutti gli attori sociali e politici. A tale proposito di propone di allargare il confronto alle associazioni, per vari motivi presenti nel settore, coinvolgere il mondo accademico e intellettuale e richiedere il confronto con le donne presenti in politica perché si assumano le proprie responsabilità in forma legislativa.
Le varie proposte di legge presenti in Parlamento sulla tematica non trovano i giusti canali per accedere all’iter legislativo. Tra queste quella dell’On. Carnevali (PD). Riprendere il confronto con tutte le forze politiche presenti nel Parlamento, sarà un impegno che chiederemo a PF.
Parimenti, una azione più incisiva verso i sindacati per trovare un comune terreno di azione, deve essere perseguito, così come allacciare rapporti con la miriade di piccole associazioni o aggregati sociali che si interrogano sulle tematiche assistenziali.
La riunione si è conclusa con l’impegno di coinvolgere tutte le donne iscritte a PF, creare un profilo social che possa parlare all’intero mondo attraverso la visione femminile dell’assistenza e promuovere pubblici dibattiti con personalità impegnate nel sociale.